Anche stavolta credo proprio di averci visto giusto. In un post sul mio profilo pubblico di giovedì 11 marzo avevo comunicato che era plausibile un picco della terza ondata entro il 21 marzo, ebbene penso che ci siamo, giorno più giorno meno. E’ bene ricordare che il picco è il periodo con i numeri peggiori, anche oggi probabilmente ci saranno i soliti 24-27.000 casi e 4-500 morti, ma l’aspetto positivo è che una volta superato si può dire che il peggio è alle spalle.
Col raggiungimento di questo “picco” non c’entrano niente le nuove zone rosse ed arancioni, sono passati appena 4 giorni e gli effetti si vedranno dalla settimana prossima, e nemmeno i vaccini, ancora troppo pochi per incidere. E’ semplicemente una questione di numeri e parametri, si capiva già la settimana scorsa la tendenza, almeno a me era chiara.
CHE SUCCEDE ADESSO?
Vi do subito la brutta notizia, poi seguono le buone. Nei prossimi giorni vedremo un aumento di decessi e le terapie intensive potrebbero ritornare vicine alla crisi, anche in presenza di una diminuzione dei nuovi positivi giornalieri. I decessi che vediamo oggi sono frutto dei contagi avvenuti 3-4 settimane fa, ormai su quelli non possiamo farci più niente, quindi nemmeno sui decessi del prossimo mese.
Una volta iniziata la diminuzione dei nuovi casi giornalieri mi aspetto un andamento molto simile a quello dell’anno scorso, ovviamente favorito dalla bella stagione e dalle vaccinazioni. Quindi notevole diminuzione di casi ad aprile e maggio e poi pochi casi in estate. La vera differenza la vedremo al “rientro” di settembre, se sarà andato tutto bene e le persone vaccinate saranno quelle che si prevedono stavolta non avremo altre ondate, al massimo un’altra roba simile all’influenza.
D’altronde sia in Inghilterra che in Israele i decessi sono diminuiti di oltre il 90% in due mesi , ma non diciamolo ai no-vax, per loro è solo una “casuale concomitanza temporale con le vaccinazioni di massa”.
Ovviamente questa di medio periodo non può essere considerata una previsione, ma solo la logica conseguenza di quanto è previsto che accada al netto dell’imponderabile, tipo varianti sconosciute, intoppi nei vaccini o altro.
Dr. Rino Candia, Chimico-Fisico